Il caldo è un fattore di stress?

“Il caldo dà alla testa”

…quante volte lo abbiamo sentito dire d’estate, di fronte a comportamenti eccessivi, di aggressività e violenza? Il calore, infatti, non ha un impatto soltanto sul corpo, colpisce anche la mente.
Perché, che cosa accade esattamente nel nostro cervello quando il caldo aumenta?
Il caldo colpisce le cellule cerebrali alterando i livelli di minerali ed i sistemi neuroendocrini: da una parte, stimola l’attività del glutammato, neurotrasmettitore che esercita una potente azione eccitante sui circuiti cerebrali, dall’altra viene ridotta quella del GABA, il mediatore chimico che ci rende tranquilli e rilassati.

Ripercussioni

Tutto questo può portare a sperimentare sensazioni di allarme e di pericolo che, se non gestite, conducono a comportamenti di controllo ed evitamento, nell’illusione di sentirci protetti, ma che, al contrario ci faranno sentire fragili e minacciati. I sintomi più comuni sono assolutamente sovrapponibili a quelli dell’ansia: respiro corto, la poca dilatazione del diaframma, giramenti di testa, nausea, stato confusionale, mancamenti.
I pazienti che sono già in terapia questi sintomi sono in grado di gestirli, ma gli altri soggetti predisposti all’ansia e al panico, interpretano questi sintomi psicologici come ‘pericolo’.
L’aumento delle temperature può pertanto essere considerato un potente fattore di stress, responsabile di comportamenti aggressivi e impulsivi tipici di ogni circostanza stressante, che allenta le nostre capacità di controllo rispetto agli stimoli ambientali negativi.

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